In quell’occasione il corteo dei sindacati di base contro la guerra in Kosovo del governo D’Alema finì con una violenta e ingiustificata carica da parte delle forze dell’ordine sotto il Consolato americano. Ci furono numerosi feriti, tra cui una consigliera comunale colpita da una manganellata in faccia; furono sparati lacrimogeni ad altezza uomo da pochi metri e i “tutori dell’ordine” utilizzarono il calcio del fucile per tappare la bocca a coloro che urlavano tutto il loro dissenso e sdegno per l’ennesima “guerra umanitaria”. Una ragazza, infine, rischiò di perdere un occhio.
Ora, 9 anni dopo, arrivano le sentenze: il pm Suchan, notoriamente vicino ai DS, ha richiesto nella requisitoria pene dai 4 ai 5 anni e mezzo, resuscitando nell’arringa lo spettro di un “redivivo zoccolo duro dell’ autonomia operaia”.
Il corteo ha quindi espresso, pacificamente ma con determinazione, la ferma opposizione a questo stato di guerra permanente ( dal Kosovo i bombardieri americani e italiani si sono spostati verso Afghanistan, Iraq, e possiamo immaginare ora un attacco imminente all’Iran ), e allo stesso tempo la massima solidarietà ai compagni imputati a Firenze, così come a Genova, Cosenza, Milano e Torino.
E’ infatti sotto gli occhi di tutti la volontà dello Stato di usare la repressione, fisica nelle piazze e giuridica nelle aule di tribunale, per colpire e dividere il movimento. A tale strategia rispondiamo con un NO! secco alle politiche guerrafondaie di tutti i governi e alle condanne nei confronti dei nostri compagni.
PER TUTTI I COMPAGNI LIBERTA’, COSTRUIAMO LA SOLIDARIETA’!